Le macchine senza guida. Il tempo e lo spazio nelle auto del futuro

"Spero di vivere abbastanza per poterne usare una”. Lo pensavo ieri in macchina, bloccata nel traffico. Pochi millimetri tra una vettura e l’altra, sguardi inquieti, alcuni rassegnati altri affranti, tutti alla ricerca di una via di fuga immaginaria. Nel giro di qualche minuto il pensiero diventa sogno ad occhi aperti. Supercar deve aver seminato nella mia psiche più di quanto immaginassi. E se tutte quelle persone, inscatolate e senza prezzo in vista, non dovessero guidare?

Ho visto l’interno della supercar mutare forma. Senza più bisogno dei tradizionali comandi (cambio, volante etc)  variando la destinazione d’uso dello spazio all’interno, si possono immaginare nuovi modi per abitare la propria vettura. Potremo davvero leggere un libro, guardare un film, finire un lavoro o fare un pisolino o, magari, tutte queste cose insieme se il viaggio è molto lungo, mentre la nostra super-ordinarycar  ci condurrà alla destinazione prescelta. Con la stessa semplicità con cui ora si programma un TomTom. Magari solo coi tasti più grandi.

Non ci saranno problemi di sicurezza sulle strade giacché tutte le vetture saranno dotate un cervello elettronico e di opportuni sensori, capaci di interagire senza bisogno dell’intervento umano. Finora i computer non possono essere sovrappensiero, non fanno use di droghe né cedono ad un colpo di sonno e questo dovrebbe metterci al riparo da tutti quegli incidenti che accadono per distrazione o stanchezza. Si viaggerà più veloci e più sicuri e, di conseguenza, diminuirà il traffico.

Per qualcuno la parte più interessante, per altri la più inquietante, potrebbe riguardare i possibili attacchi informatici a danni di questi  diffusi e pervasivi cervelli mobili, un dirottamento di massa e ipertecnologico, i cui possibili effetti potrebbero essere suggestivi per qualcuno, devastanti per altri. Tanto più potere e intelligenza instilliamo nelle macchine, tanto più diventiamo vulnerabili nei confronti di un loro possibile uso improprio o criminale. Ma sono rischi tanto futuribili quanto lontani sono i prototipi su cui Google sta lavorando dalla realtà di ogni giorno. Dalla ricerca alla diffusione nel mercato consumer, il passo non è brevissimo. Ma la scienza fa progressi rapidissimi e la rivoluzione nelle TLC ha innescato il turbo nei tempi dell’innovazione tecnologica. Come ci ricorda Victor Hugo, nulla è più irrestibile di un'idea il cui tempo sia giunto. Per cui sì, sono ottimista. Avrò anch’io una macchina che si guiderà da sola.

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