INQ1: Social Mobile, feisbucfonino o zucchino?

Non abbiamo potuto resistere: come è stato disponibile in Italia, siamo corsi a comprare un INQ1, il nuovissimo telefonino con a bordo Facebook, Windows Live, Skype e Youtube.

Ben lontani dall'idea di abbandonare gli Ipaq aziendali, ci ha attirato parecchio l'idea di avere un secondo cellulare (per qualcuno di noi in verità il quarto o il quinto, ma questa è un'altra storia...) con il quale - ad una tariffa realmente flat - rimanere connessi h24 a Facebook e Messenger. Novantanove euro di telefonino, 10 di prima ricarica e via... navigare.

Al momento stiamo ancora provando l'oggetto e le prime sensazioni non sono così positive: buono il feel generale ma minuscoli i caratteri sulo schermo (al limite della leggibilità), manca l'illuminazione di alcuni tasti importanti (che però sono molto in rilievo) ma discreta la tastiera numerica estraibile. Sulla funzionalità dei servizi siamo ancora freddini: la scarsa copertura Tre nella zona dello Studio non ci ha permesso grandi feisbuccate.

Già abbiamo letto in giro i giudizi entusiastici di molti, noi per ora rimaniamo cauti. Ci aggiorniamo ai prossimi giorni per valutazioni più accurate.

La killer application di Facebook

In cinque anni il giocattolo di Mark Zuckerberg ha raggiunto un successo planetario contando a oggi più di 175 milioni di utenti attivi. Un bacino di potenziali clienti che non possono non far gola alle aziende. Dal b2b al b2c si arriva al f2b: il facebook to business.

Il social network al momento ben si presta a sondaggi e ricerche di mercato in tempo reale, ma una azienda cosa deve fare per arrivare al proprio target di riferimento?
Creare un gruppo, una pagina, un test, un'applicazione o un avatar?

Certo per chi ha la possibilità di gestire un brand come per esempio la coca-cola è tutto più facile, sono gli utenti che vengono da te, ma per chi vuole crearsi una propria visibilità quale potrebbe essere la killer application da utilizzare?

Apple's Cool, Microsoft's Cheap

Nuova campagna e nuovo spot per Microsoft, che questa volta sembra aver ben spremuto le meningi per trovare una buona ragione per lasciare un MacBook sulllo scaffale in favore di un notebook con Windows: il portafoglio.

Apple's Cool, Microsoft's Cheap: se il primo è figo, il secondo è a portata di tasca. Tale affermazione è vera (almeno nella sostanza) soprattutto in un momento come questo, nel quale fare un po' di risparmio non guasta per nulla. Con la stessa somma si pò portare a casa un notebook Apple da 13" oppure uno con Windows da 17". Per non parlare del fatto che a molti utenti (forse poco cool...) basta ed avanza anche un netbook ancora più economico.

L'aspetto curioso è che lo spot (rivolto non certo a chi ha già fatto la scelta ma a chi deve ancora fare l'acquisto) sembra abbia irritato non poco anche alcuni convinti Mac Users "dissidenti" che accusano Apple di aver perso quelle peculiarità tecnologiche che gustificavano tanta differenza di costo. A qusto punto, rimane da scoprite se Microsoft riuscirà a diventare più "cool" con Windows 7, rimanendo "cheap"...