Hanno sedici anni, usano il pc da dieci, parlano inglese come treni, hanno viaggiato in mezzo mondo. Mentre fanno il liceo scrivono articoli, pubblicano libri e fanno business sul web. Sono italiani-italiani o vengono da marte? Sono virus creati in laboratorio o l'evoluzione naturale della specie? Esistono davvero o sono un prodotto mediatico?
Tante domande, dopo il pomeriggio di Capitale Digitale - Under 21: sei ragazzi, 120 anni in sei, come recita il poster dell'evento. Salvatore Aranzulla, Jessica Brando, Daniel Brusilovsky, Marco De Rossi, Nicola Greco, Andrea Lo Pumo, Valerio Masotti. Tutti sul palco, simpatici, spigliati, già abituati alle luci dei riflettori, già avvezzi ad interviste e "cosa ne pensi". Un paio li conoscevo già di persona, non di tutti conoscevo le storie, storie comunque molto diverse tra loro. Diverse le storie, diversi loro: tra un matematico ricercatore a Cambridge e la cantante che pubblica con la Emi a 14 anni, tra il videomaker ed il mago del "how-to" informatico, ho visto sinceramente poco in comune "se non il web".
Ho sentito (oddio, forse sentito è una parola grossa, chi c'era capirà...) alcune cose condivisibili ma scontate, dette da loro, altre cose meno interessanti dette da loro e dagli ottuagenari conduttori Michel Martone e Riccardo Luna. Faccio un po' fatica a ricordare però qualche concetto mi abbia strappato un sussulto: di regola da occasioni come queste ritorno con i moleskino pieno di note fitte fitte, ieri invece nulla. E mi dispiace molto, perchè forse sono io che non ho colto, non ho capito. Eppure, ce l'ho messa tutta per emozionarmi, per tornare pieno di ottimismo.
La cosa che mi rimarrà impressa è la battuta di Achille Bonito Oliva, trascinato un po' spaesato in sala dall'assessore Croppi, dopo le presentazioni dei ragazzi fatte da Luna: "Condoglianze".
Condoglianze di cosa? Di essere a 16 anni già su un palco, di non essere a giocare a pallone al campetto, di non essere a giro in motorino tutto il pomeriggio mezzi congelati, di non essere rintanati in cameretta a leggere fumetti, di non sapere granchè di dove erano ieri e chi fosse quello strano tipo a cavallo raffigurato nella statua in sala, di non sapere (forse) chi sia Bonito Oliva.
Un paio li conoscevo già di persona, non di tutti conoscevo le storie, per tutti spero che le "condoglianze" siano solo una battura un po' sarcastica, un poì affettuosa, un po' da nonno di un grande settantenne.

Dopo alcuni mesi di prova della versione beta prima e della RC1 dopo è arrivato il tempo di passare agli upgrade sulle macchine di produzione. Windows 7 ha trovato casa prima su una HP Mobile Workstation 8710w, poi su una HP Mobile Workstation 8440 e ieri mattina un HP mini-note 2133 (utilizzando un lettore DVD esterno via usb) e nel pomeriggio una HP Personal Workstation 4600. Upgrade liscio come l'olio, senza alcun intoppo. Non era stato altrettanto facile nel passaggio da Windows XP a Windows Vista ed è già un buon segno che il miglioramento c'è stato anche sotto questo aspetto, ed è notevole.
Nessuna differenza apparente con l'ultima versione provata, la RC1 e conferma innanzitutto di una grande "fluidità". Con Windows Vista, che ad onor del vero non ci ha mai dato i problemi riferiti da molti, c'èra sempre come una piccola "incertezza" di qualche decimo di secondo qualsiasi cosa si facesse: con Windows 7 non è così. E lo si nota già all'avvio, con tempi decisamente ridotti rispetto a Windows Vista.
Nei prossimi giorni continueremo gli upgrade anche sulle altre macchine dello studio, tutte HP, buona parte delle quali con processori recenti che supportano le versioni x64 di Windows 7, versione che consente di sfruttare appieno (tra le altre cose) la dotazione di memora di 4Gb o più.
Sull'interfaccia, c'è da prenderci un po' la mano ma non si prova quella sensazione di sbandamentto, di "non trovo più nulla" come per il precedente upgrade Xp-Vista. Microsoft dice di aver ascoltato i suggerimenti di milioni di utenti; se non proprio milioni, certo di molti si, ed il risultato si percepisce.
La prossima settimana, con un po' di calma, mi prenderò lo sfizio di provare ad aggiornare un "venerando" Compaq Tablet TC 1000: sono proprio curioso di vedere se ci si riesce e se le potenzialità "touch" di Windows 7 funzionano. Sarebbe una piacevole scoperta.